Quando si dice binomio: Giulia e Dream
Nel 2017, durante un corso di equitazione naturale al maneggio, ho incontro il cavallo che avrebbe segnato la mia vita. È stato un vero colpo di fulmine, esattamente come accade fra le persone.
Lui: un giovane baio maremmano incrociato, dal carattere estroverso e piuttosto esuberante.
Io: amante dei cavalli sin da bambina ma totalmente inesperta nella gestione di questi splendidi animali.
Lui aveva uno sguardo arrabbiato e di frustrazione che non derivava solo dalla mia scarsa esperienza. Il giovane puledro, infatti, aveva una storia di “abbandono” alle sue spalle. Il precedente affidatario non era riuscito a conquistarsi la sua fiducia e si era arreso all’apparente “aggressività” mostrata dall’animale. Compito non semplice pensai io, ma questo cavallo aveva qualcosa di speciale, aveva lo sguardo di un animale che ha bisogno di essere accolto, non può essere cosi arrabbiato senza motivo, pensavo di continuo.
Terminai il corso lavorando con il giovane cavallo, e iniziammo un percorso insieme.
La voglia di correre da lui
La voglia di correre da lui dopo l’ufficio me la ricordo ancora, mi batteva forte il cuore, ma era tanta anche la paura di sbagliare. Non sono stati mesi facili. Ci è voluto circa un anno prima che mi guadagnassi una piccola parte della sua fiducia. Cercavo di passarci più tempo possibile, sbagliavo tanto, perché quel cavallo mi faceva paura quando si alzava su due gambe e mi si impennava davanti. Ero insicura nei movimenti, nella gestione, nei tempi, non mi considerava minimamente una leader credibile, ma semplicemente l’ennesima persona insicura che gli si accostava, l’ennesima persona che lo avrebbe abbandonato perché percepito apparentemente troppo difficile da gestire. Tante di quelle volte sono tornata a casa sconfitta, amareggiata, delusa da me stessa, frustrata, ma mai e poi mai ho pensato di gettare la spugna. Nella mia testa risuonavano le parole di Sara, persona oggi fondamentale nella mia vita, mentre mi diceva: “Hai tutte le carte in regola per farcela, devi solo lavorare sodo e i risultati arriveranno”.
E dunque così feci perché quel cavallo mi aveva conquistata, aveva rubato il mio cuore, mi sentivo terribilmente serena accanto a lui nonostante tutto, mi sentivo a casa.
Dopo mesi di lavoro su me stessa e sulla relazione, e di pianti (!), le cose iniziarono a migliorare e iniziai a vedere che tutti gli insegnamenti di Pasquale e Sara non erano stati vani… ma soprattutto iniziai ad accorgermi che un po di quella rabbia e di quella tristezza, stavano abbandonando gli occhi di quel cavallo, inizio’ a riconoscermi, a non rifiutare tutti gli esercizi che gli proponevo, ad essere più sereno. Tante cose sono cambiate con il passare del tempo. Oggi siamo più affiatati che mai, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma ho la certezza di aver conquistato anche io il suo cuore e la sua fiducia, ho la certezza del nostro tempo insieme, di essere accolta da lui ogni giorno, di superare insieme le sue paure perché si fida di me e si affida a me, abbiamo tante nuove sfide da affrontare, ma siamo un branco e le affrontiamo insieme. Ultimo ma non ultimo, abbiamo ufficializzato il nostro rapporto 🙂 e oggi siamo legati anche sulla carta.
Non esistono cavalli difficili, ma come fra le persone esistono incontri più o meno ben assortiti, e sopratutto più o meno destinati ad avvenire. Esistono poi incontri che ti restituiscono un’infinità di anni perduti… e che non si scelgono, semplicemente erano già scritti.